Intimità

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Mouldy and Carla © Laura Pannack
Mouldy and Carla © Laura Pannack

Rinchiusa in un’accogliente libreria locale in una grigia domenica pomeriggio, ascoltavo con assonnata ammirazione i clienti che discutevano sull’intimità in tutte le sue diverse forme.
Non riesco a fotografare una persona finché non percepisco un legame o un interesse comune; dobbiamo trovarci interessanti l’un l’altra, il rapporto non può essere forzato né artefatto.

Fallond and Daniel © Laura Pannack
Fallond and Daniel © Laura Pannack

Quando lavoro, la durata del servizio è soggetta a variazioni, e la pressione di raggiungere un legame sincero è spesso opprimente. Quando lavoro, non ho regole; non ho molte opportunità di conoscere davvero i soggetti che ritraggo; allo stesso modo, esserne consapevole mi porta ad accelerare il tutto, evitando anche di scambiare quattro chiacchiere.

Shay and Sophie © Laura Pannack
Shay and Sophie © Laura Pannack

Ricordo di aver sentito delle voci secondo cui Mapplethorpe era solito aggirarsi nei pressi del suo studio, fotografando i suoi soggetti come un cacciatore mentre conversava con loro. Mi chiedo ancora di che cosa parlassero mentre teneva fermamente il dito sul pulsante di scatto, attento al momento decisivo.

Greer and Robert on the bed, NYC, 1982, © Nan Goldin

Quindi cos’è l’intimità nella fotografia, e come può esistere? Per me un’immagine deve suscitare delle emozioni e, perché ciò accada, un soggetto ha bisogno di essere presente – (non per forza letteralmente). L’essenza o l’atmosfera di un’immagine dipendono dalla tensione e, spesso, le troviamo nel potere del rapporto tra artista e soggetto.

One man, 5 ladies © Laura Pannack
One man, 5 ladies © Laura Pannack

In un certo senso, tutti noi desideriamo ardentemente stabilire un contatto con qualcuno. Sono attratta dalle relazioni umane e dal loro studio; probabilmente, è questo il motivo per cui cerco in tutti i modi di fotografare quelli che conosco. Il mistero di uno sconosciuto è molto più seducente. Mi piace disfare tutto e scoprire il modo in cui le persone si rivelano.

© Esther Teichmann
© Ryan McGinley
© Ryan McGinley

About Laura Pannack

Alternative TextLa mia arte è incentrata sul documentario sociale e sulla ritrattistica, e tenta di esplorare il complesso rapporto tra soggetto e fotografo.
Mi ispiro a progetti autonomi, basati sulla ricerca, che mi motivano sia come artista che come essere umano. Sento la necessità di mettere in discussione ciò che non capisco e di accedere a mondi che non conosco. Sono attratta dall’avventura, voglio vagare e giocare con i limiti e le dinamiche della fotografia intesa come arte e azione.
Lavoro principalmente su pellicola analogica, in modo che il processo risulti naturale anziché predefinito da idee fisse, liberando così il modello da ulteriori pressioni. Cerco di capire le vite delle persone che fotografo e di mostrarle creativamente. Sono fermamente convinta che tempo, fiducia e comprensione siano la chiave per ritrarre un soggetto onestamente; di conseguenza, molti dei miei progetti vengono sviluppati nel corso di molti anni. Questo particolare approccio favorisce un legame tra modello e fotografo, che a sua volta svela l’intimità di questi scambi umani.
Le mie immagini intendono suggerire le idee e le esperienze condivise intrecciate in ogni fotogramma che scatto. Il mio lavoro mira a raccontare e ispirare storie. Mi piacerebbe rapportarmi e impegnarmi emotivamente con voi.