Travellers (scene dall’aeroporto di Kulusuk)

Kulusuk, 22 luglio 2016

Profanazione dell’innocenza. Esseri umani vestiti tutti uguali scendono imbambolati la scaletta dell’aereo, protetti da occhi digitali. La TV, il gate nel quale risiede e vive la realtà, lo schermo di casa qui materializzato, traslato attraverso schermi di tablet o camere digitali.

Punti di partenza

A volte una partenza è un inizio e una fine. A volte una partenza è inaspettata, non pianificata, non desiderata. A volte una partenza non è solo la tua. A volte, il treno che lascia la stazione lo vedi negli occhi di qualcun altro.

Naatsiiat

Barco, Italia, 1 December 2016
La scorsa notte, era quasi mezzanotte, stavo scendendo dalle colline reggiane dove sto imparando a scolpire, perché da un po’ di tempo, che sono poi forse un paio d’anni, sento l’impellente necessità fisica (e mentale – ma una tira dietro l’altra) di usare le mani, sporcarle, toccare materia, sentire di essere vivo, creare qualcosa che sopravviva a un improvviso blackout o all’obsolescenza tecnologica. Qualcosa che vada oltre il pixel.

Troppi fotografi, troppi festival, troppi fotolibri

Versione breve Il titolo è volutamente sarcastico, come lo sono diverse parti del testo. Citazioni, luoghi comuni, analisi e pensieri sono accostati, senza troppe virgolette e formattazioni in corsivo. Quindi, in sintesi: sfruttare il “troppo” come stimolo e domanda critica, riflessiva e costruttiva. La selezione naturale farà il suo corso. Allora, basta piangersi addosso!